Prevenzione del Carcinoma Orale

Il Carcinoma Orale è tra le forme tumorali più diffuse al mondo, è altamente invasivo ed invalidante e con circa 6000 nuovi casi l’anno in Italia rappresenta sicuramente un problema di salute pubblica.

La sua incidenza mondiale è stimata intorno al 3 % di tutti i tumori, i tassi di sopravvivenza sono tra i più bassi dei principali tipi di cancro.

Più letale del cancro al seno, del cancro al collo dell’utero e del cancro alla prostata, è stato stimato che il carcinoma orale uccide una persona, ogni ora, ogni giorno.

Il tasso di sopravvivenza a cinque anni è del 75 % nelle forme localizzate al momento della diagnosi, ma solo del 16 % nei pazienti con stadi più avanzati, perché in questi casi, il tumore è diagnosticato in fase 3 e 4 con presenza di metastasi linfonodali.

Tali statistiche risultano drammatiche se si considera che la malattia si pone in primo piano sulla mucosa orale che è  facilmente accessibile al diretto esame visivo e tattile.

La prevenzione del carcinoma orale ha un ruolo fondamentale nella pratica odontoiatrica e stomatologica; è proprio da essa che gli operatori sanitari del campo, sia con l’individuazione della patologia neoplastica, sia con una corretta educazione sanitaria, possono contribuire alla diminuzione di questa grave patologia.

L’educazione alla salute insieme a programmi volti a motivare i pazienti a controlli periodici sono i nostri migliori mezzi per promuovere la prevenzione.

Una diagnosi tempestiva rappresenta oggi, per molte patologie neoplastiche, la premessa indispensabile per il raggiungimento di buoni risultati terapeutici, con un impatto positivo non soltanto in termini di prolungamento della sopravvivenza, ma spesso anche in termini di migliore qualità della vita.

Si pensi soltanto a quali possano essere le implicazioni di una diagnosi di tumore realizzata a malattia non ancora in fase avanzata, rispetto alla possibilità di offrire al paziente modalità di intervento chirurgico meno demolitive e invasive. Quello della tempestività diagnostica rappresenta quindi un capitolo importante nell’ambito dell’assistenza oncologica, che deve essere affrontato dai servizi da due punti di vista diversi:

  1. quello del singolo paziente che si presenta come “caso sospetto”, per il quale l’obiettivo è una diagnosi in tempi rapidi, ottenuta grazie a un attento esame clinico da parte di operatori preparati alla identificazione della sintomatologia che qualifica il paziente come portatore di una possibile neoplasia;
  2. quello della popolazione nel suo insieme, per la quale l’obiettivo è una diagnosi precoce, a malattia non ancora manifesta clinicamente, attraverso l’offerta di partecipazione a programmi di screening.

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